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Neoformazioni benigne dei tessuti molli (cute e sottocute)

Le lesioni benigne dei tessuti molli possono avere molti aspetti, essere francamente in rilievo oppure no, essere pigmentate oppure no, essere peduncolate o a base larga, avere varia origine istologica, ad esempio di origine vascolare, dermica o ipodermica. La caratteristica che le accumuna tutte è comunque la prognosi, di significato benigno; il loro trattamento è il più delle volte chirurgico e si avvale spesso dell’uso di laser ablativi chirurgici, di radio-bisturi o di laser vascolari.

La diagnosi deve essere accurata e approfondita, oltre l’attento esame obiettivo, a volte è consigliabile effettuare qualche indagine strumentale, come la dermatoscopia o l’ecografia dei tessuti molli, oppure è necessario il coinvolgimento dello specialista dermatologo.

Approfondimento

La diagnosi deve essere approfondita proprio per differenziare le lesioni di tipo benigno con altre lesioni a prognosi diversa che necessitano quindi di trattamenti specifici e monitoraggio differente. Pur non riuscendo ad annoverarle tutte, le lesioni benigne dei tessuti molli si possono grossolanamente descrivere in lesioni piane e in rilievo rispetto alla superficie cutanea.
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Lesioni Piane

Di più comune riscontro, le lesioni benigne piane e pigmentate sono rappresentate dalle lentigo senili e solari che devono essere messe in diagnosi differenziale sempre con i Nevi che il più delle volte non necessitano di trattamento se non in casi particolari da valutare e con altre lesioni a decorso non benigno che necessitano di chirurgia immediata e specifica e di un monitoraggio adeguato. Le lentigo benigne si possono trattare molto efficacemente con i laser Q-Switched. Altre lesioni piane più chiare rispetto alla cute, ipocromiche, possono essere dovute a un disordine di pigmentazione dovuto all’invecchiamento di difficile trattamento medico estetico oppure di origine micotica e allora la loro cura è di competenza dermatologica.

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Lesioni benigne in rilievo dei tessuti molli

In modi differenti, vengono trattate tutte chirurgicamente con o senza l’ausilio di metodi High-Tech (laser ablativi chirurgici, radiobisturi, laser vascolare).

Le lesioni benigne dei tessuti molli in rilievo di competenza chirurgica sono:

Cheratosi seborroiche, neoformazioni dermiche benigne a base larga, a superficie ruvida e squamosa che spesso si tende a sbriciolarsi, di colore nocciola-grigiastro, prediligono alcune aree del volto e del tronco in soggetti in età adulta medio-avanzata. La causa principale della loro insorgenza è la familiarità e il processo dell’invecchiamento, l’esposizione ai fattori ambientali e ormonali ne accentuano la comparsa. Si manifesta principalmente nella razza caucasica. Hanno un evoluzione benigna ma vanno messe in diagnosi differenziale con le cheratosi attiniche che hanno un evoluzione diversa. Molto antiestetiche, vengono rimosse senza lasciare segni con la chirurgia assistita o meno con all’uso di laser o radiobisturi.

Fibromi penduli, lesioni singole, benigne rotondeggianti o leggermente allungate e rilevate, a base larga o peduncolate, di colore leggermente più accentuato rispetto alla cute normale. Non sono contagiose. Prediligono aree del corpo sottoposte a sfregamento come il collo, il solco sottomammario, le ascelle e l’inguine in soggetti di età media o anziana, di razza caucasica. Possono sanguinare e prudere se traumatizzati ad esempio dagli indumenti ed essere antiestetici, in questo caso possono essere rimossi attraverso la chirurgia con o senza l’ausilio di laser o radiobisturi.

Dermatofibromi, neoformazione dermica profonda benigna, non mobile, leggermente in rilievo, caratterizzata da un’anomala produzione di collagene fibrotico, di conseguenza di consistenza dura e di colore rosso cupo, marrone, brunastro, ad origine probabilmente traumatica lieve come la puntura d’insetto, le sedi più colpite sono gli arti superiori ed inferiori, sulla superficie estensoria e in vicinanza spesso di grosse articolazioni. Il più delle volte si sconsiglia di rimuoverli anche se antiestetici perché la cicatrice potrebbe essere evidente. Quando viene interessata da processi infiammatori come dopo l’esposizione al sole, si arrossa, si gonfia ed è dolente. Nel caso in cui si volesse eliminare è indicata la chirurgia classica. I dermatofibromi non possono trasformarsi in neoformazioni a carattere maligno.

Cisti cutanee, sebacee del volto, del corpo e del cuoio capelluto, sono lesioni benigne, rilevate e rotondeggianti, più o meno mobili a seconda dell’area che interessano. Sono raccolte di materiale semisolido costituito da sebo e cheratina. Si formano a seguito dell’occlusione di una ghiandola sebacea, può raggiungere i 5-6 cm di diametro. Ad esclusione della pianta del piede e della mano, può comparire ovunque. Il trattamento è chirurgico, in anestesia locale.

Angiomi rubino, sono piccole neoformazioni benigne rotonde e rilevate di colore rosso rubino acceso, tipiche della pelle esposta agli UV e invecchiata, di origine vascolare molto superficiale. Le sedi più colpite sono a carico del corpo e il torace e l’addome maggiormente. Vengono risolte spesso in unica seduta coagulandole con un laser specifico, senza anestesia: il laser vascolare.

Lipomi, tumore benigno profondo isolato o multiplo (lipomatosi), formato da tessuto adiposo (grasso), è circoscritto da una capsula, mobili alla palpazione, possono raggiungere dimensioni anche voluminose, spesso non oltre i 5 cm. La maggior parte delle volte non dà fastidio se non da un punto di vista estetico. E’ necessaria spesso un’ecografia per valutare la precisa posizione del lipoma nei tessuti profondi, per eventualmente organizzare al meglio lo schema d’intervento. Se il lipoma è molto grande e/o multiplo, è possibile e consigliabile fare una valutazione diagnostica mediante Tac. Quando è collocato in posizione fastidiosa, provoca dolore magari da compressione o cresce troppo è possibile rimuoverlo. L’intervento di elezione è la Chirurgia in anestesia locale). Va messo in diagnosi differenziale con altre patologie a decorso non benigno.